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In giro con Marta: Torre Salinas

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In questo nuovo appuntamento di “In Giro con Marta”, mi piacerebbe farvi conoscere un punto panoramico e una bellissima torre che si trovano nei pressi di Muravera, in località Colostrai: Torre Salinas… pensate che la piccola Gaia, che più di una volta mi ha accompagnato a visitarla, ormai la chiama amichevolmente “Torre Solinas” (che è il mio cognome)!

INFORMAZIONI UTILI

Difficoltà: Adatto anche ai bambini


Distanza dal Camping Capo Ferrato: 25 km circa

Percorso: 400 m

Durata stimata: 1 ora

Abbigliamento: Scarpe da trekking

Punto di partenza: Parcheggio all’inizio della collina sotto la torre, subito dopo l’incrocio a destra che porta a Colostrai

La torre fa parte di un sistema difensivo, eretto nelle coste della Sardegna a partire dal XVI secolo, per l’avvistamento dei saraceni che arrivando dal mare depredavano la nostra terra di viveri e schiavi. Le torri costiere sono tantissime e ognuna di loro è in comunicazione visiva sia con quella che la precede che con la successiva. Hanno tutte più o meno le stesse caratteristiche strutturali, ma Torre Salinas ha una particolarità: è l’unica in tutta l’isola a non avere la classica forma circolare, ma una pianta quadrata e si sviluppa su tre piani che si restringono progressivamente verso l’alto.

L’altura su cui sorge è sempre stato un punto estremamente strategico, esisteva infatti un sistema di fortificazioni addirittura di probabile origine punica, che è stato sicuramente utilizzato anche nei secoli successivi perchè sono emersi resti di edifici militari (ormai smantellati) riconducibili, in base alla tecnica edilizia di esecuzione, all’epoca altomedievale. Esisteva quindi una sorta di specula con una guarnigione di due soldati, che però, probabilmente nel corso del medioevo e a causa dei ripetuti assalti arabi, crollò. La torre con l’attuale base fu edificata ex novo in tempi più tranquilli, tra seconda metà del XVII secolo e il 1720.

La posizione della torre era assolutamente privilegiata perchè dominava anche il passaggio inevitabile per chiunque percorresse la strada orientale medievale che correva ai suoi piedi, che da Cagliari permetteva di raggiungere Olbia. La sua importanza era inoltre legata alla presenza sia delle saline sottostanti, sia di un porto attivo già in epoca romana, Porto Sipicio (tra lo stagno di Colostrai e quello di Feraxi).

Tra l’altro non tutti sanno che il sale, in antichità, era una risorsa preziosissima perchè oltre agli ovvi usi alimentari (insaporire e conservare), era una enorme fonte di ricchezza e in certe parti del mondo veniva addirittura usato come moneta di scambio! Perciò immaginate il ruolo che la nostra torre aveva nel proteggere la salina e il sale dall’essere depredato… sopratutto durante i mesi più caldi quando l’acqua si asciugava, come accade tutt’ora, e affiora in superficie! Se non vi è mai capitato, da luglio in poi andate a vedere come la salina si trasforma: l’acqua piano piano evapora e restano solo i cristalli del sale e sembra quasi di ritrovarsi in un paesaggio lunare! Inoltre durante tutto l’anno la salina è la dimora di una grande colonia di fenicotteri rosa, che fa la spola con il vicino stagno di Colostrai… motivo in più per andare a visitare questa zona lagunare, che vi racconterò in un altro giro!

Torre Salinas è stata ristrutturata nel 2003 e come spesso accade in questi casi, l’opera di rimessa a nuovo non ha incontrato appieno il favore dell’opinione pubblica, che sostiene abbia, ora, un aspetto un po’ troppo moderno… allo stesso tempo però bisogna ammettere che ci permette di andare a visitarla in sicurezza, di poterne ispezionare l’interno… e di rifarci gli occhi con il panorama eccezionale dalla punta di Capo Ferrato sino a Porto Corallo a Villaputzu e di ammirare, in lontananza, perfino le falesie di Quirra!

Dal camping si può facilmente raggiungere in auto in circa 20 minuti. Una volta arrivati ai piedi della collina, si percorrono un centinaio di metri di strada sterrata fin sotto la torre (al limite del cancello di una abitazione privata) e sulla destra si trova il sentiero nel quale “arrampicarsi”. L’ultimo pezzo non è pericoloso, ma bisogna prestare attenzione e utilizzare scarpe chiuse, possibilmente da trekking. Raggiunta la torre, il mare che luccica tutto intorno, la rigogliosa macchia mediterranea e le rocce che testimoniano il passato fortificato, ripagano della breve salita. Passate a trovarmi in reception, vi suggerirò la strada più adatta e altre possibili tappe nei dintorni!

A presto,

Marta