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In giro con Marta: passeggiata a Cava Usai – Villasimius

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Il mare di Costa Rei e soprattutto quello davanti al nostro camping è davvero fantastico, ma in vacanza, tra un bagno ed un altro, si approfitta sempre del tempo libero per esplorare e scovare le curiosità del territorio! Per questo ho pensato di mostrarvi qualche angolo più o meno nascosto che potrete visitare quando sarete qui, per rendere le vacanze in campeggio ancora più emozionanti e indimenticabili!


INFORMAZIONI UTILI

Difficoltà: Adatta anche ai bambini

Distanza dal Camping Capo Ferrato: 20 km circa

Percorso: 7,5 Km (ad anello)

Durata stimata: 3 ore

Abbigliamento: Scarpe da trekking + costume se si può fare il bagno!

Punto di partenza: Parcheggio del porto turistico di Villasimius o da Porto Giunco

Questo inverno con alcuni amici ho fatto un bellissimo trekking a Villasimius che passa addirittura in una cava di granito, e ho pensato che potrebbe essere davvero entusiasmante anche per voi! Nella foto tratta da Google Earth ho segnato il percorso così da poterlo trovare più facilmente (foto 1).

Ma procediamo con ordine… abbiamo parcheggiato l’auto nel porto turistico di Villasimius, imboccato via dei Giunchi che si trova proprio lì davanti e costeggiato lo stagno di Notteri (con i suoi fantastici fenicotteri rosa), così abbiamo raggiunto la spiaggia di Porto Giunco.

Seguendo il sentiero siamo saliti alla bellissima torre di avvistamento spagnola (foto 2 e 3), costruita, e intorno al XVI secolo per difendere le popolazioni dalle incursioni provenienti dal mare da parte dei pirati saraceni. La salita per raggiungere la Torre di Porto Giunco è stata facile ed è ben segnalata. Una volta arrivati il panorama è davvero mozzafiato (foto 4).

Dopo le foto e i selfie di rito, siamo tornati indietro di un centinaio di metri, fino alla biforcazione e abbiamo seguito il sentiero segnalato sulla sinistra in direzione di Cava Usai!

Foto 2 e 3

La discesa, che ci fa scollinare sull’altro versante, merita un po’ di attenzione perchè non è facilissima, ma con calma e con le giuste scarpe è facilmente percorribile anche dai bambini!

Percorrere questo tratto è stata la vera scoperta: complice la giornata di splendido sole invernale, ci siamo ritrovati ad avere lungo la discesa, a sinistra il blu del mare, di fronte a noi lo scintillio del granito (foto 5) e tutto intorno la macchia mediterranea con piante di ginepro, olivastro e lentisco! Insomma una meraviglia di colori e profumi!

La cava poi è uno splendido esempio di archeologia industriale, dove tra i ciottoli della spiaggia, gli scarti di lavorazione (foto 6, 7 e 8) e i ruderi della casa padronale e del custode  (foto 9), resterete certamente affascinati anche voi!

Pensate che parte del granito estratto da Cava Usai (attiva dalla metà dell”800 sino alla metà del ‘900), è stato utilizzato in grandi opere pubbliche nell’isola di Malta, ma anche per costruire porzioni del Porto di Napoli e di via Roma a Cagliari! Da questo punto si vedono benissimo sia l’isola di Serpentara che l’isola dei Cavoli.

Foto 9

Ci ritroviamo così nella spiaggia di Capo Carbonara (foto 10), che deve il suo nome all’intenso sfruttamento del carbone di legna, un tempo praticato nella zona, attraversiamo il parcheggio, dove d’estate potete trovare anche dei punti di ristoro ambulanti, e proseguiamo sul sentiero in direzione Cala Burroni, dove dopo una salita, si può ammirare il versante occidentale e la scogliera quasi a picco sul mare! Il percorso non è difficile ma se si preferisce qualcosa di più semplice si può risalire verso il Belvedere e proseguire dalla strada sterrata (percorso verde sulla cartina foto 1).

Non ci siamo avventurati sino alla punta di Capo Carbonara (che rappresenta il punto più estremo della costa sud-orientale dell’isola) per via del vento troppo forte di quel giorno, ma è facilmente raggiungibile continuando a seguire il sentiero. 

Foto 10

Al rientro su strada sterrata, abbiamo fatto anche una doverosa sosta alla Fortezza Vecchia.

Si tratta di una fortificazione a ridosso del porto turistico, che faceva parte del sistema di sorveglianza delle coste e già dalla fine del Cinquecento, all’interno della sua muraglia, con l’ingresso sopraelevato e rivolto verso il mare, venivano messe al riparo le barche dei corallari, dei pescatori di tonno e veniva custodito il pescato.

Purtroppo durante l’inverno e causa Covid, la Fortezza non era visitabile al suo interno, ma sicuramente racconta un pezzo molto interessante della storia di Villasimius che merita attenzione e una visita (durante la bella stagione è sempre visitabile quindi approfittatene). Non ci siamo fatti mancare il giretto al porto per tornare al punto di partenza dove avevamo parcheggiato la macchina.

L’escursione non è complicata, anche i bambini possono farla tranquillamente (poi magari chi preferisce non farla tutta insieme, può dividerla in più tappe visto che è possibile parcheggiare l’auto in vari punti). Poi ricordate che io ho fatto questo percorso a Dicembre, durante la bella stagione una tappa per almeno un bagno in quel mare meraviglioso, è d’obbligo!!!


Ovviamente per qualsiasi chiarimento, lo sapete, siamo sempre a disposizione: ci piace rendere la vostra vacanza unica!

Alla prossima avventura!

Marta